sabato 30 aprile 2011

Daily: un tuffo nel passato (prossimo)

Salve a tutti! Mi scuso subito per il prolungato silenzio di questo blog ma nei giorni scorsi (e ahimè anche nei prossimi, che comunque spero proprio siano gli ultimi) sono stato completamente rapito da ossa e da muscoli vari...

Colgo l'occasione di questa mezz'ora che riesco a ritagliarmi per rimandarvi a questa recensione che ho scritto tempo fa in merito ad un film eccezionale: V per Vendetta.
Non vi voglio però anticipare altro: buona visione :)

giovedì 21 aprile 2011

Daily: musicisti o impiegati della musica?

Il recente arrivo di TRL nella nostra amata Firenze mi ha fatto ripensare a una di quelle cose su cui spesso la mia mente si posa, ma dalla quale fugge via a causa della mancanza di tempo e della scarsa importanza che essa, all'interno di tutta una giornata, riveste: chi è il musicista?
Questo dubbio, che potrebbe apparire banale o al contrario assurdo a prima vista, assume un significato ben preciso all'interno dei recenti sviluppi che l'industria discografica sembra aver preso negli ultimi tempi (devo dire, ahimè, in concomitanza con la nascita e lo sviluppo dei talent show) ossia quella tendenza generalizzata a proporre come musicisti seri e capaci delle persone che, in realtà, e magari anche in buona fede, eseguono canzoni che vengono scritte appositamente per loro e che magari nemmeno calzano loro a pennello. Ecco quindi che mi chiedo se il musicista possa essere considerato solo l'ultimo anello della catena rappresentata da una canzone, o se sia proprio egli stesso la catena. A mio parere richiedere ad un musicista di interpretare una canzone scritta da un'altra persona sarebbe come chiedere ad un pittore di firmare il quadro realizzato da un secondo artista, o come pretendere che uno scrittore componga solo la prefazione di un libro che invece, in copertina, porta inciso il suo nome a caratteri cubitali. Questi paragoni appaiono assurdi ma probabilmente a causa della facilità con cui la musica riesce ad essere mercificata: questo tipo di comportamento ci sembra cioè molto più consono e concepibile in questo campo piuttosto che in quello dell'editoria perchè quest'ultima smuove un budget più ridotto se vogliamo. Sembra perciò che alla fine ciò che fa muovere tutto, perfino quelle cose che con esso non dovrebbero avere a che farci, sia nientemeno che il denaro. Il mio parere da modesto musicista "per passatempo" rimane infatti che queste persone che rivestono solo il ruolo di interpretatori di una canzone non siano altro che "impiegati della musica" costretti a svolgere un lavoro che, con l'opera di maestri e mostri sacro come De Andrè, Venditti ecc, ha ben poco in comune.

Buonanotte a tutti, a domani! :)

martedì 19 aprile 2011

Daily: la supremazia della mela


A quasi due anni dall'acquisto del primo prodotto Apple (nello specifico un Mac Book Pro) mi sento autorizzato a tracciare un primo, ma abbastanza completo, bilancio della mia esperienza.
Il titolo ovviamente anticipa in maniera equivocabile il risultato del confronto ma analizziamo la questione nel dettaglio:

- SEMPLICITA' di UTILIZZO
In questo caso mi vedo costretto a spezzare una lancia in favore dell'OS di casa Microsoft in quanto, proprio a causa del suo scopo di aprire il mondo del computer al grande pubblico, le sue funzioni di base rispetto al sistema Mac sono più facilmente memorizzabili e più ripetibili in vari aspetti anche di applicazioni molto diversificate fra di loro.

- STABILITA' e AFFIDABILITA'
Appare scontato, ma in questo caso i prodotti di casa Apple stravincono alla grande sia per la loro efficienza, sia per la loro (quasi) matematica sicurezza e garanzia che, comunque vada, il tuo lavoro non andrà perduto e non sarai costretto a richiamare "l'uscita forzata" (ossia l'equivalente del "Termina applicazione" del Task Manager) per chiudere un'applicazione bloccata.

- SOFTWARE
Anche in questo caso devo dire che la Mela non teme il confronto: basta infatti uscire un minimo dai programmi di utilizzo quotidiano come un qualsiasi browser o un semplice editor di testi (funzioni che, fra l'altro, svolge benissmo un qualsiasi palmare) per rendersi conto che se vogliamo lavorare un po' con la grafica, con la musica o con la fotografia il confronto non regge. Primo fra tutti mi sento di citare Logic, il fiore all'occhiello di casa Apple per i software musicali che garantisce una versatilità e una libertà di lavoro incredibile.

- SICUREZZA
Su questo punto c'è veramente poco da dibattere in quanto i virus rappresentano sicuramente uno dei problemi più seri per gli utenti di Windows mentre il problema non esiste per la piattaforma di casa Apple in quanto non sono concepiti file del formato ".exe".


La battaglia potrebbe procedere ancora su molti fronti ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: Apple batte Microsoft "tanto a poco".

lunedì 18 aprile 2011

Daily: il peso delle aspettative

Quando si tiene particolarmente a qualcosa si rischia di rimanere delusi nel caso in cui la realtà non sia effettivamente affine alle altissime aspettative che la circondano; niente paura, non si tratta di un post "smieloso" o di qualcosa di simile: voglio solo parlare di cinema e di letteratura. Per dare un po' di senso al tutto è meglio iniziare dal principio: sono da sempre un accanito lettore di Dylan Dog, vuoi un po' per il fascino dell'atmosfera anglosassone, vuoi per il fatto che sia made in Italy, vuoi per le terribili freddure di Groucho (chi ha letto almeno un numero del fumetto di Sclavi capisce a cosa alluda), ma è stato amore a prima vista. Fatto sta che, appena ho visto il trailer, ho deciso immediatamente che sarei dovuto andare per forza a vedere il film (uscito poco tempo fa). Il risultato è stato a dir poco orribile! Personaggi stravolti, ambientazione irreale e totalmente campata per aria e, soprattutto, la mancata consapevolezza da parte del regista di aver creato l'ennesimo film sugli zombie, senza averci inserito niente che lo faccia assomigliare al fumetto (da cui, mi sento di dire, ha preso solo il titolo) e che gli conferisca lo stesso appeal. Quello che mi viene da chiedermi è: c'è ancora spazio per le passioni? Si può fare un film, prendendo spunto da un qualcosa di cartaceo, per la passione che ci lega a quel libro o a quel fumetto? Non sono un tipo disfattista perchè dopo essere uscito dal cinema quando sono andato a vedere Il Signore degli Anelli non ho potuto altro che dire "Wow"(nonostante consideri Tolkien un mostro sacro, e il suo libro una pietra miliare della letteratura); stesso discorso per Sherlock Holmes (anche se il regista ci ha messo del suo infatti, l'essenza del personaggio a mio parere rimane fedele a quella di Doyle) e cominciavo davvero a credere che si potesse iniziare ad andare a vedere dei film in cui il divario con il libro che lo aveva ispirato fosse via via colmato. Spero solo che questo sia solo una battuta d'arresto e sia stato concepito fin dall'inizio soltanto come "film da incasso" e non come omaggio al mitico indagatore dell'incubo.